CRONACHE D'ARTE
IL GRUPPO ILLUMINATION
Ne fanno parte I pittori Abe, Brtka, Cubrakovic, Hafif, Patelli e Schmid

Nobuya Abe, uno fra I piu autorevoli artisti giapponese, ha dato vita ad un nuovo e moderno gruppo di tendenze: "Illumination". Accanto ad Abe, che ha fissato le premesse ideologiche e culturali del gruppo, dettandone il manifesto programmatico, si sono riuniti altri cinque pittori. Si tratta della Americana Marcia Hafif, delle jugoslave Milena Cubrakovic e Mira Brtka, di Paolo Patelli e del nostro Aldo Schmid. L'incontro de questi sei artisti, pur appartenente a diverse nazionalita ed estrazione culturali,(la rassegna e da alcuni giorni allestita all'Argentario) ha un suo preciso significato, laddove appare evidente il commune denominatore di ricerca e sopratutto la volunta di operare entro un discorso di forma-colore, che Ii unisce. E' interessante, infatti, annotare subito come la mostra del gruppo "Illumination", vada oltre il fatto di rappresentare una tendenza. Esso raccoglie e ha tradotto in concreta volonta di agire una disfusa emozione, uno stato d'animo vivo, una condizione morale e umana da tempo rivolta verso la affermazione che il colore e la luce costituiscono insieme l'occasione, pura e coerente, per riannodare e reproporre una nuova civilta culturale dell'uomo. "Illumination", cosi come dice Larousse, che Abe ha voluto citare con un gusto ed uno spirito tanto acuto, quanto sottilmente orientale, significa la azione di illuminare: una azione, si afferma, traducibile anche nella sua concezione figurata, vale a dire di penetrazione e di puntualizzazione della coscienza.

Il termine di "Illuminazione inoltre, che Abe ha voluto indicare quale etichetta del gruppo, esisteva gia trent'anni fa in Giappone e come dice lo stesso artista nipponico, egli ne faceva allora parte. Ora, venutto a contatto con un gruppo di giovani artists, Abe ha sentito la necessita di riproppore la condizione fondamentale della sua convinzione: il colore e luce. Il colore, quindi, e la luce dello spirito umano separato dal resto della natura. Il Gruppo ha cosi raccolto gli entusiasmi di questi sei artisti. Abe, che fa gli artisti giapponese e probabilmente l'unico, di quanti sono noti in Europa, a non aver ceduto alle tentatizione della pop art americana, costituisce con il suo discorso preciso e rigoroso, con la sua pulizia cromatica culturale del secondo futurismo italiano e la distillante filosofia orientale tesa verso il raggiungimento di uno spazio morale (che forse il secondo futurismo italiano non si poneva all'avanguardia di certe ricerche astratte?).

L'americana Hafif, con la sua pittura di colore riposante, ricco di silenciose attese, ripropone un fatto di forma e di musicalita. La sua estrazione di California e la sua lunga permanenza in Italia, hanno inoltre determinato un canto poetico, anch'esso di origine europea e sostanzialmente disancorata da un certo compiacimento tecnologico e folcloristico di molta pittura statunitense.

Le jugoslave Cubrakovic e Britka dicono anch'esse con la romantica musicalita delle loro opere; la prima nella materia incisa senza schemi preesistenti, ma risolta nella causalita dell'emozione; la seconda nella sua denza lirica delle sue trame di colore che motivano occasione di corali ballate popolari e di preziose sete d'antico artigiano.

Patelli e Schmid, in fine, pongano forse l'accento con maggiore precisione sul tema forma - colore, colore e uguale a luce. Patelli con il ripetere di un motivo fatto di metrica moderna e di riscoperta d'accenti vivi di emozione. Poi lo Schmid che nella sequenza dinamica delle sue impaginazioni dove il colore raggiunge prodigiose e struggenti percezioni ottiche, riannoda esperienze di movimento (Bragaglia, Balla, fotodinamiche e psicodinamiche), alla ricerca di frammenti di cronaca e di umanita. E' cosi questo di "Illumination" un canto nuovo, una scelta vivissima di umanita, una alternativa di cultura pittorica, che nel colore propone agli uomini una autentica occasione di pace e di gioia.

Gian Pacher